Carichiamoci per ripartire: Esercizi di respirazione per l'attivazione energetica

Carichiamoci per ripartire: Esercizi di respirazione per l'attivazione energetica

Come abbiamo già visto nella sessione Ottimizzare le forze, possiamo utilizzare il nostro respiro per imparare, di momento in momento, a collocarci nel punto ottimale della nostra Curva di efficacia personale.

La nostra attenzione, in questa sessione, si concentra su alcuni esercizi di respirazione che ci permettono di ricaricare le energie in quei momenti in cui ci sentiamo particolarmente apatici, senza motivazione, senza energie disponibili per affrontare un compito da portare a termine o un incontro professionale in modo brillante.

Oppure, per interrompere quel flusso di pensieri che, ostacolando la nostra capacità di planning, ci pone in uno stato di procrastinazione o ci incastra nella rischiosa ragnatela del “poi farò, dopo…”

Per uscire da questo stato possiamo esercitarci per attivare intenzionalmente il nostro sistema di Attacco-Fuga, cioè il Sistema Nervoso Simpatico.

Questo ramo del Sistema Nervoso Autonomo, durante la cui attivazione viene rilasciata Adrenalina, attiva una modalità di “rilascio immediato di energia”, in un’ottica evolutiva in cui la sollecitazione di questo sistema di nervi era legata a un’attivazione immediata e a un rilascio immediato di energie, per permettere al corpo di mettersi in salvo rapidamente.

Il Sistema Nervoso Simpatico è quello che tipicamente ed evolutivamente si attiva durante una reazione di stress e che è controbilanciato, in una condizione fisiologica di benessere, dall’attivazione del Nervo Vago (cfr. L’arma segreta per la gestione dello stress)

Allenarci ad attivare intenzionalmente questo sistema tramite la respirazione ci permette, da un lato, di riattivare le nostre energie nei momenti in cui ci sentiamo particolarmente scarichi, demotivati e poco concentrati, in particolare nei momenti di vita professionale.

Dall’altro, ci permette di ampliare la nostra “finestra di tolleranza” (Siegel, 2012) allo stress, che consiste nel livello di  tensione che riusciamo a sopportare continuando a sentirci sicuri e in controllo della situazione.

Allenare il nostro corpo a “piccole dosi progressive” di attivazione fisiologica da stress ci permette di lavorare su questa finestra di tolleranza, aiutandoci a entrare in contatto con i segnali di attivazione del corpo, senza quindi temerli e senza che questi ci mandino in una condizione di allarme.

ESERCIZIO

Tramite i respiri di caricamento, attiviamo in modo intenzionale e progressivo il nostro Sistema Nervoso Simpatico, in modo da imparare a riconoscere e “sfruttare” i segnali di attivazione del corpo.

La respirazione avviene nella parte alta del petto, inspirando ed espirando dalla bocca, e il ritmo respiratorio tende a essere progressivamente più accelerato.

Quando ci esercitiamo con i respiri di caricamento, teniamo una posizione seduta con i piedi ben poggiati per terra, in modo da darci supporto e radicamento, e con un appoggio disponibile dietro la schiena. Faremo attenzione che il respiro gonfi il petto e non sollevi le spalle e che gli altri muscoli del nostro corpo siano ben rilassati, in particolare quelli del volto e della bocca, e che gli occhi rimangano aperti, in modo da segnalare al nostro cervello che siamo in uno stato di attivazione senza allarme durante il caricamento.

Potremo posizionare le mani sotto la clavicola, nella zona che corrisponde all’apice dei polmoni, per verificare che il petto si espanda.

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Una volta presa la posizione di base, inizieremo ad esercitarci con dei cicli di respiri.

Iniziando dal minimo, scaldando bene i motori, partiremo con 5 respiri di caricamento (inspiro-espiro dalla bocca, ritmo leggermente più veloce del ritmo normale); dopo l’ultima espirazione terremo un’apnea, durante la quale l’attenzione sarà totalmente veicolata sulle sensazioni presenti nel corpo dopo l’attivazione; quando arriverà naturalmente il momento di riprendere a respirare, lo faremo utilizzando la respirazione diaframmatica, ovvero naso-pancia.

Dopo ogni ciclo, aperti gli occhi, riporteremo l’attenzione al contesto che ci circonda, osservandolo, guardandolo, connettendoci con l’esterno.

L’allenamento a questo tipo di respirazione ci permetterà di aumentare sempre più il numero di cicli e il ritmo respiratorio, sempre in un’ottica di crescita progressiva e di rispetto del proprio corpo.

Saranno le sensazioni che ognuno prova a guidare questa esplorazione, sensazioni che andranno ogni volta guardate come una scoperta, senza timore o paura.

Anche per questi respiri, il consiglio è quello di allenarsi quotidianamente, per abituare il nostro corpo a sfruttare questa risorsa energetica e per allenarne la tolleranza alla tensione.

Allenare questi diversi tipi di respirazione ci permette di alternare “bagni caldi e docce fredde”, preservando il nostro equilibrio in modo ottimale.

 

Buona pratica!